EDUCARE ALLA CULTURA
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” – (art. 9 della Costituzione).
Alla luce di questo principio, cosa significa “Educare al patrimonio culturale nell’era digitale”? Significa elaborare un’offerta formativa, coordinata con il Sistema Nazionale, per costruire il complesso delle competenze digitali indispensabile al confronto sempre più articolato ed eterogeneo con la smart society, sulla base delle più avanzate attività di ricerca e innovazione.
Le parole chiave sono: “scuola”, “innovazione”, “patrimonio culturale”, “digitalizzazione”, “engagement ”, “formazione”, “competenze”.
Il concetto di educazione al patrimonio si sviluppa in ambito europeo a partire dagli anni ’80 con lo scopo di integrare nella didattica scolastica progetti interdisciplinari incentrati sul patrimonio culturale.
Il rapporto tra scuola, innovazione, accesso alla cultura rappresenta il principale asse strategico della l.107/15. La scuola è il luogo in cui si pongono le basi ad una piena cittadinanza, alle cui fondamenta c’è l’accesso alla cultura. L’accesso alla cultura e all’istruzione rappresentano i temi fondamentali di diritti individuali per costruire una società democratica. Tutto ciò, nel luogo della scuola, attraverso il perseguimento di competenze, la costruzione di conoscenze e quindi di cultura. La scuola diviene, quindi, centro civico catalizzatore di comunità ed attivatore di comunità attraverso gli studenti e le studentesse. La grande sfida della didattica innovativa, definita anche “didattica per competenze”, concentra l’attenzione sulla dimensione prestazionale dell’apprendimento, ovvero su ciò che il soggetto fa con le proprie risorse.
E’ fondamentale sollecitare gli studenti all’impiego delle proprie conoscenze, abilità, disposizioni emotive e cognitive per elaborare risposte a compiti significativi agganciati alla realtà. In questo contesto il patrimonio culturale, quale sistema a carattere multidimensionale e pluridisciplinare, costituisce un fattore educativo e formativo determinante per la generazione nativa digitale e, contestualmente, oltre a promuovere un rapporto consapevole con il territorio suggerisce l’opportunità di attualizzare l’interazione con le risorse culturali.